Il Nuovo Codice degli Appalti avrà una forte portata innovativa, a partire innanzitutto dai principi a cui esso si ispira.
Tra questi vi è senz’altro il principio del risultato, consistente nel perseguimento dell’affidamento del contratto e della sua esecuzione con massima tempestività.
Infatti, i soggetti coinvolti nella realizzazione di un’opera pubblica devono perseguire, sopra ad ogni altro obiettivo, la realizzazione dell’opera, la prestazione del servizio o la effettuazione della fornitura.
Per raggiungere questo scopo le relazioni tra i funzionari pubblici e gli operatori economici devono essere improntate ai principio della fiducia, buona fede e di tutela dell’affidamento, affinché le azioni di essi siano efficaci e celeri. Tali principi sono finalizzati, nella proposta del nuovo codice, a favorire e valorizzare l’iniziativa e l’autonomia decisionale dei funzionari pubblici, con particolare riferimento alle valutazioni e alle scelte per l’acquisizione e l’esecuzione delle prestazioni.
Lo strumento per perseguire è la ingegnerizzazione delle procedure attraverso la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti, articolato nelle fasi di: a) programmazione, b) progettazione, c) pubblicazione, d) affidamento, e) esecuzione.
Quanto sopra si va ad aggiungere e a integrare con le novità già in vigore dal 9 novembre 2022 relative all’obbligo per le stazioni appaltanti di verifcare i requisiti generali delle imprese attraverso il Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico.
Lo Studio è in prima linea nel supporto alle pubbliche amministrazione e alle imprese nel percorso di digitalizzazione degli Appalti Pubblici. Per ciascuna fase del ciclo contrattuale lo Studio offre consulenza, affinché le azioni degli operatori siano efficaci. Altresì consente l’utilizzo del proprio apparato elettronico per interagire tra tutti di soggetti coinvolti nelle varie fasi contrattuali.
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